16 giugno 2017

La montagna dello spirito...



La luce brillante ed i delicati colori pastello ci conducono verso un sogno ad occhi aperti di vissuta libertà. L’orizzonte si apre ad ogni passo, sullo sfondo, di fronte a noi, le alture assumono una dimensione di arte, mentre nuvole lanose drappeggiano sulle cime. Contempliamo le forme e i profili delle montagne come se contemplassimo dei volti per imparare a riconoscerli e ad accordarci con essi. Forse nel preciso momento in cui compiamo questa azione di sguardo non stiamo contemplando altro che lo specchio della nostra anima. 
Ogni roccia sembra vivente in questo infinito sali e scendi di rupi e pinnacoli. La cima lontana della Manfriana Orientale sembra qualcuno pronto ad aspettarci. 
Tra farfalle innamorate e coccinelle che si posano in ogni parte del corpo, tra ragni, coleotteri di ogni dimensione e colore, ci ritroviamo in un turbinio di emozioni. Questo è il mio modo di vivere e di esprimermi, di rendere ricca la mia esistenza. Per molti anni ho riempito me stesso ed ora sono capace di dare agli altri. Grazie montagna perché nel tuo silenzio scopro verità! 
Le parole sporadiche parlano più di qualsiasi discorso, poi Giancarlo allunga sulla cresta finale, in preda a chissà quale allucinazione. Io un po’ più giù mi godo un momento di surreale pace meditativa e solitaria. Veloce mangio qualcosa. Poi il silenzio mi assorda. Riprendo la salita, più su Giancarlo è già sulla cima, lo raggiungo. Nelle cose di tutti i giorni spesso viviamo uno accanto all’altro senza avere nessun contatto reciproco. Tra queste montagne basta stare anche un po’ distanti per palpitare nei più profondi meandri del cuore.
La cima è una luce interiore, una tensione che si allenta verso l’infinito, un’esperienza trascendentale che mi avvicina a qualcosa di divino offrendomi la possibilità di riconoscermi e sentirmi parte di questo grande spazio.
Sulla cima sazio la mia fame di gioia. Non c’è più nulla da attendere. Questa cima mi porta via dove l’anima si fa carne. Su questo piccolo spazio ognuno se ne sta con i propri pensieri a ristorare la propria anima, a fabbricare altri sogni.
Il silenzio quassù ha molte voci. Raggomitolato sull’erba immagino la quotidianità delle persone che, quasi duemila metri più in basso, si affannano nella calura dell’estate. 
Lasciamo la cima al vento, nell’aria profumo di erbe. Siamo pieni di tutto. Circondati da visioni sentiamo che la Vita ci cammina accanto e l’invisibile prende il sopravvento! 
Oggi abbiamo vissuto l’inesprimibile. Solo chi lo vive direttamente può fermarlo nel proprio cuore e renderlo tangibile nella propria mente. E’ poca cosa ciò che rende un’immagine o una frase.
La Manfriana Orientale è la montagna del mistero, forse dello spirito. Anche per i grossi massi squadrati sparsi sulla cima, lavorati e abbandonati da ignoti scalpellini di epoca ellenica, forse il tentativo di edificazione di un tempio. Certo è che la presenza di questi grossi blocchi resta un’affascinante mistero archeologico. Indiscusso è il paesaggio che si scorge da lassù, qualcosa di mirabile ed indescrivibile a parole.
Scendiamo come anacoreti della nostra anima, fatti di cammino interiore saggiato con tutti i sensi ed anche oltre.
La stanchezza è tanta ma lo spazio creato da questa giornata dentro di noi è qualcosa che rimarrà per sempre e che ci legherà per tutta la Vita.


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