30 maggio 2016

Pollino... a me piace a piedi



Eravamo un po’ timorosi per la riuscita di questa manifestazione, ma è come se tutti, il 29 maggio Polliniano, all’unisono avessero vissuto una nuova alba vitale, un tempo segreta. L’alba della consapevolezza di tenere vivo un territorio impedendone la devastazione con la violenza degli irrompenti motori che divorano il silenzio della montagna. Tutti questa volta senza rabbia, senza invidie e chiusure, nessuno geloso dell’altro. 
E allora andiamo, usciti fuori dalla stessa roccia che ha creato queste montagne, come figli, fratelli e sorelle, a sentire i profondi silenzi, il canto degli uccelli, il soffio del vento che pizzica le fronde come arpe, il bisbiglio soffuso del lavoro laborioso delle formiche, perché tutto è unito da un unico filo e noi ne siamo la fibra sottile.
E allora andiamo tutti a camminare su questa montagna iperuranica, in una giornata in cui il Pollino ha accomunato la sua gente di una sana malattia che è genuina passione. Tutti in questo giorno parte di una sola terra, senza campanilismi, veleni o recinti. 
Un mondo che credevamo senza voce è diventato, invece, un inno liberatosi da tutte le altezze del Parco, su ogni terreno, creste, boschi o radure, cime, prati o rocce a fil di cielo.
Tutti a camminare come su un terreno partigiano. Piccoli, alcuni piccolissimi ancora in fasce come un’iniziazione, altri grandi, altri ancora meno giovani ma tutti eroi della nuova resistenza di questo territorio, quello del Parco Nazionale del Pollino. Tanti nuovi briganti che tornano allo loro montagna per trovare il giusto anfratto come nuovo rifugio. 
“Pollino…a me piace a piedi” è un’avventura dietro casa, salendo lentamente tra bagliori e controluce, tra atmosfere calde ed ombrose, paesaggi immensi a tratti tibetani, prati fioriti come una sposa nel suo giorno più bello.
“Pollino…a me piace a piedi” è un viaggio di uomini, donne e incontri, di vino e sguardi dall’andatura carovaniera, un viaggio di solidarietà anche verso chi lungo il sentiero si è attardato, un caleidoscopio di idee, progetti, prospettive e sensazioni. 
Sulle cime, lungo i sentieri il ricordo è andato anche a chi salendo ci è stato accanto nell’aria trasparente, a tutte quelle anime partite troppo presto ma ritrovate nel proprio cuore.
“Pollino…a me piace a piedi” è un viaggio appena cominciato, un sentiero preso che si è rivelato giusto. 
Un grazie ai miei amici, colleghi del Direttivo, di cui anch’io mi onoro di farne parte. Un grazie a tutti i colleghi di questa grande famiglia, che anche se nelle diverse vedute e differenti approcci sono riusciti a ritrovarsi in un unico Cuore, insieme ai tanti che hanno condiviso la stessa fatica e la stessa gioia, gli stessi profumi e silenzi, tutti avvitati in un vortice di paesaggi e sorrisi. 
“Pollino…a me piace a piedi”, una terra che ti attende…naturalmente in cammino.

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