16 aprile 2017

L'infanzia può tornare...



Più ci avviciniamo alla terra e alla natura più siamo in armonia con la Vita.
Il nostro è un itinerario di sensi, di sensazioni, quelle che si provano ad ammirare paesaggi bellissimi. Faggete e panorami, pianori erbosi e bestiame al pascolo, atmosfere suggestive.
Sul Pollino non c’è la calca di altre località più rinomate. Qui è possibile ritrovare ancora la poesia del camminare, svelandoci infinite possibilità di felicità.
Quiete, immensità e lentezza. Ascolto il vento raccontare storie che vengono da lontano. Sdraiato sull’erba gli aromi penetranti della primavera si mescolano a quelli impregnati della resina dei pini loricati, tenacemente abbarbicati sui dirupi di questo universo naturale. 
Sulla cima ci siamo sdraiati al sole a distendere i muscoli, mangiare un boccone  godendoci questo radioso istante di pace fatto della luce della montagna. Un istante che si scolpirà nel nostro cuore ed in quello delle persone cui ho fatto conoscere questo frammento di paradiso. Attimi che cresceranno dentro e resteranno per sempre col passare degli anni.
Nel trasmettere le emozioni e le atmosfere di un territorio diventa una conquista vedere la felicità nello sguardo delle persone che accompagno nelle escursioni sul Pollino.
Nel silenzio dei boschi, nel suono del vento sulla vetta, nella luce accecante silenziosa dell’infinito azzurro, più volte abbiamo avuto la percezione di tutto l’ignoto di cui lo spazio è carico e più volte ci siamo smarriti interiormente.
La montagna mi ha insegnato le stagioni e con esse ho imparato a misurarmi, a scoprire orizzonti e prospettive sempre nuove ed inusuali, attraverso la fatica che seppur abituale premia sempre con mille emozioni.
Il cielo è limpido, nei rami dei faggi una promessa. L’inverno ormai è lontano. Nella maturità l’infanzia può tornare...


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