28 settembre 2016

Passi nello Spirito



Quiete, immensità, lentezza, enormi cumuli ci sovrastano, poi ci avvolgono, il divino ed il terreno diventano un tutt’uno, con passo tranquillo seguiamo la cresta che sale, il cielo freme e ribolle ci include ed espelle, mentre saliamo l’emozione rende unica la nostra Vita, abbiamo sete di Spirito. 
La felicità non si trova sulla cima, ma dentro di noi. Tuttavia la cima di una montagna può diventare una sorgente capace di far ritrovare il proprio io perduto quando siamo preda di deviazioni e smarrimenti. La montagna ci circonda di grandezza e superiorità, ma anche di pericoli e questo ci spinge ad imparare, a saper aspettare e riuscire a stare da solo con noi stessi. La montagna ci spinge a cercare, a controllare la nostra arroganza di uomini e la sorgente cresce e con essa aumenta la fiducia in noi stessi.   
Sulla cima un leggero alito di vento, il resto è silenzio. Siamo una cosa sola con i nostri pensieri e le nostre emozioni. E’ questo uno dei momenti che amo di più dell’arrivo sulla cima, non la dimensione sportiva della conquista, ma la dimensione umana della condivisione e del raccogliersi.
Quando scendiamo il bosco si agita, circondato dalla nebbia, scorgo le sagome di chi mi porto nel cuore accanto ai ricordi che nella profondità della memoria si rincorrono e ritornano. Eccoli! Tutti mi sorridono, sono in pace. Sono circondato da visioni mentre l’odore delle foglie che si decompongono entrano nelle narici. Le sagome mi vengono incontro e riprendono il cammino con me nelle celesti regioni dello Spirito… 


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