21 agosto 2016

Nella Natura del Pollino...



Bisogna viverle certe esperienze perché anche se semplici possono essere molto intense, basta cogliere la pace, il silenzio, i moti dell’anima, primitive emozioni di luoghi che a volte sono “angoli dietro casa” e che soprattutto si rivelano modi alternativi di vivere l’esperienza della Natura facendoci apprezzare rapporti “veri” vissuti occasionalmente lungo un sentiero o magari su una cima e scoprire che a volte basta togliere tutto il superfluo per scoprire i valori più giusti e gli affetti più sinceri e che noi non siamo altro che un piccolo puntino in mezzo ad un pezzo di cielo dove il centro è ovunque e la circonferenza in nessun luogo.
Nella Natura del Pollino molti anni fa ho trovato la freschezza spirituale di un bambino, sguardi fatti di luce splendente dove l’immaginazione andava oltre.
In questi luoghi ho trascorso intere giornate recuperando energia e ritrovando me stesso, galleggiando sulle mie emozioni ho sentito l’umore dell’aria mentre il vento mi entrava nell’anima, senza nessuna pretesa di misurarmi con gli elementi ma solo di fondermi con essi in equilibrio tra sogni e pensieri. 
Nella Natura del Pollino molti anni fa mi sono smarrito, in questo angolo appartato ho scoperto i prodigi della Vita, nella piccolezza di un insetto, nella giuntura della sue zampe e nella fragilità delle sue antenne ho scorto lì dentro un nuovo abisso. 
Nella Natura del Pollino puoi ascoltare il silenzio dello spazio immenso intorno a te accompagnato dal respiro degli alberi dove l’attesa senza tempo diventa luogo di riflessione e raccoglimento ed è possibile ritrovare il vuoto interiore schiuso in ognuno di noi.
Sulla cima i miei occhi si riempiono di spazio immenso e l’odore del mio corpo si spande nell’aria, un sentimento mistico si impiglia tra queste rupi, vengo rapito dall’indomita bellezza della Natura del Pollino, questi sono giorni fugaci fatti di vite comuni e segrete, risonanze di ricordi precisi fatte di acqua, aria e vento, attimi di Vita irripetibili che fuggono tra rumori silenziosi e momenti di gioia infantile. Sono profumi che aprono il mio cuore a respiri sottili.
Lo spettacolo della Natura è qui superbo e ci induce all’introspezione ed a riflessioni sulla miseria e caducità delle cose.
Ci rimettiamo in cammino, il passo riprende di nuovo ritmo, ci sentiamo liberi mentre la luce calda filtrata dai rami crea un’atmosfera dolce e piacevole. Siamo felici, di una felicità che sgorga spontaneamente e la gioia, questa gioia è per sempre come un frutto di stagione in ogni tempo.
Attraversiamo un sacrario immortale di cortecce e tronchi impregnati di resina come se fossimo atterrati su un altro pianeta, incantati ed anche un po’ intimoriti da tanta grandezza i pini loricati sembrano venirci incontro come ad abbracciarci con mani sparse ed il fiato fatto di brezza che si infila tra i rami come una voce che ammalia e rapisce il pensiero.
Ci sentiamo piccoli, persi nel vuoto del cielo striato di nuvole, ma passo dopo passo continuiamo a colmarci di esperienze, sensazioni ed emozioni mentre il panorama muta verso un nuovo orizzonte.
Nella Natura del Pollino “perdersi” comporta ritrovare se stessi, bisogna solo prendersi tutto il tempo che ci serve e non considerare inutile la lentezza, l’attesa ed il destino comune che ci lega quando camminiamo in gruppo perché da questo impariamo ad ascoltarci, a crescere e prenderci cura di noi stessi.

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