Nel bosco tutto è silenzioso, ci godiamo la pace
della Natura. Ogni tanto si sente battere il picchio, il canto dei grilli nelle
radure, il vento passa tra le foglie mentre le formiche fanno avanti ed
indietro intente nel loro lavoro.
Mangiamo insieme scambiandoci esperienze. Il
profumo della resina. Gli animali al pascolo con il loro scampanellio. La
sorgente che gelida sgorga dalla pietra, rinfresca e lava via tutto.
Un sorriso fra “sconosciuti”. Gli sguardi, la
fiducia che gli altri del gruppo ripongono su di me, nella mia andatura, nella
traccia che disegno lungo l’erta pendice della montagna. Piccoli momenti fatti
di cose semplici dove ritrovare la luce dell’anima, felici di essere al mondo.
Mentre saliamo la luce ci nutre in libertà come una
pianta, in silenzio ritroviamo la nostra Anima.
La cima dove tutto finisce o inizia, l’armonia dei
colori, le luci dense e penetranti, l’invisibile carico di profumi, l’orizzonte
sconfinato, il sapore di un cibo frugale, tutto ci nutre di una sensazione di
sana piccolezza, una piccolezza che ci fa vivere un’esperienza stupenda, basta
cambiare il modo di vedere le cose.
Qui ci riappropriamo della nostra essenza migliore:
riprenderci il tempo della nostra esistenza.
Qui siamo felici perché è intenso e profondo ciò
che contempliamo. Un senso profondo di serenità e completezza costruisce dentro
un qualcosa che già vive in noi e che qui riusciamo a riconoscerlo.
Io non so cosa sia la felicità, forse è il tempo
che passa lentamente lasciando ricordi e tracce, forse è cercare qualcosa di
buono anche nel fango, forse è una montagna in cui cercarsi, una paura in cui
raccogliersi.
La felicità, forse, è non aver paura di guardarsi dentro, il non
arrendersi all’oscurità, prendere la vita tra le mani e non attaccarsi a
niente. Io non so cosa sia la felicità, forse è semplicemente amare la Vita e
tutti i suoi frutti.
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