Una montagna che è innanzitutto passione ma anche
divertimento, voglia di scoperta ed esplorazione interiore, questo il filo
conduttore della bella serata trascorsa insieme agli amici rendesi
dell’”Associazione Bruzia – Amici del Cammino di Santiago”.
La montagna è diventata un luogo dove rifugiarsi
quando le cose non vanno bene, un luogo dove ascoltare ed essere ascoltati,
comprendere ed essere compresi. Questo mi ha dato la possibilità di arricchirmi
interiormente e di sentirmi vivo, nel fisico e nella mente.
Protagonista il territorio variegato del Parco
Nazionale del Pollino con i suoi grandi spazi e vibrazioni luminose.
La montagna del Pollino, un tempo luogo di pastori,
briganti e boscaioli, oggi Parco Nazionale, un’area protetta tra le più grandi
d’Europa, da vivere e visitare in tutte le stagioni ma, come tutte le attività vissute
all’aperto, bisogna dare molta attenzione alla sicurezza, in quanto i pericoli della
montagna legati al nostro comportamento possono condizionare una giornata
piacevole e spensierata, per cui conoscere i rischi aiuta a prevenirli e a
ridurli.
Una montagna da vivere come metafora del cammino
lungo i sentieri della vita e della crescita, anche interiore. Montagna come
cambiamento, come occasione educativa cercata intenzionalmente, per compiere
quel viaggio interiore che ci possa portare a riconsiderare la nostra
condizione di essere umani.
Le foto di questo post appaiono per gentile concessione
dell’Associazione Bruzia – Amici del Cammino di Santiago
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