All’imbrunire il grande respiro del vento penetra
la mia pelle ed ossigena gli anfratti più profondi della mia carne.
Verso l’infinito siamo tracce di Vita nell’immenso
moto del tempo. Gli occhi adesso sono incollati al cielo e a quel paesaggio
sconfinato che si perde oltre la linea dell’orizzonte, un viaggio a fil di
cielo su rocce ed ampissimi panorami.
Siamo distanti dal resto del mondo, ma grazie allo
stesso cielo ugualmente vicini. In questi momenti ci nutriamo di pace e
silenzio, a tratti sentiamo soltanto il nostro cammino.
Vado e vengo all’interno di me stesso, sono eremo
del mio Cuore e pastore solitario del mio Spirito, nomade, peregrino di questi
spazi immensi.
Mi lascio andare all’aria ed al cielo come un
qualcosa di divino, perso in un gioco di sensi difficile da spiegare a parole.
Noi vediamo cose che certa gente non pensa nemmeno
e passo dopo passo, sudore dopo sudore, battito dopo battito, emozione dopo
emozione, riponiamo nel nostro Cuore tutta la bellezza del Creato.
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