21 luglio 2016

Crinali di libertà



All’imbrunire il grande respiro del vento penetra la mia pelle ed ossigena gli anfratti più profondi della mia carne.
Verso l’infinito siamo tracce di Vita nell’immenso moto del tempo. Gli occhi adesso sono incollati al cielo e a quel paesaggio sconfinato che si perde oltre la linea dell’orizzonte, un viaggio a fil di cielo su rocce ed ampissimi panorami.
Siamo distanti dal resto del mondo, ma grazie allo stesso cielo ugualmente vicini. In questi momenti ci nutriamo di pace e silenzio, a tratti sentiamo soltanto il nostro cammino.
Vado e vengo all’interno di me stesso, sono eremo del mio Cuore e pastore solitario del mio Spirito, nomade, peregrino di questi spazi immensi.
Mi lascio andare all’aria ed al cielo come un qualcosa di divino, perso in un gioco di sensi difficile da spiegare a parole. 
Noi vediamo cose che certa gente non pensa nemmeno e passo dopo passo, sudore dopo sudore, battito dopo battito, emozione dopo emozione, riponiamo nel nostro Cuore tutta la bellezza del Creato.

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