13 giugno 2016

Giorni "Polliniani"


I miei pensieri corrono veloci, al contrario del mio passo cadente da guida. L’odore del sottobosco, il rumore delle foglie secche sotto i piedi, le luci oblique tra giochi di ombre, riempio la bocca, lo stomaco, il cuore, sorso dopo sorso. Mi piace camminare ed al tempo stesso farmi rapire da tutto quello che mi passa per la mente e poi più passano gli anni e più le mie storie diventano ricche. 
Il sentiero si fa ripido, i miei clienti seguono bene, sento il loro respiro regolare, cammino in modo da non impedire il silenzio del mattino, le narici si riempiono di odori ora forti ora delicati, giusto il tempo di perdermi tra i meandri dei ricordi quando tutto aveva il sapore dell’avventura. I ricordi entrano nella mia mente come schegge di luce, la sveglia molto presto al mattino, le minestre fumanti d’inverno, l’odore del pane fresco e poi la luce delle lampade frontali che penetravano il buio del bosco ed il cuore granitico delle pareti, prima che il sole albeggiasse sopra un mare di nubi, altro che passo da guida! 

Sorrido a questi ricordi ora che misuro ogni mio passo, ogni piccolo sforzo, le pause per bere, qualche spiegazione su una pianta, i racconti. I giorni “Polliniani” sono quelli di una montagna diversa, cruda, arcigna, vera, per niente patinata, avvolta di silenzi ed erti spazi. 

Giorni capaci di avermi fatto fare tanti percorsi emotivi spostando il mio baricentro sensoriale e guadagnando nuovi spazi emozionali. Sono giorni di viaggio nel viaggio, un’esperienza interiore che è diventata un cammino individuale dove ognuno di noi ha riscoperto se stesso, svelando il proprio lato più nascosto ed infantile. 
Tutti i miei giorni “Polliniani” sono fatti di ricordi del passato, di storie, di giorni di libertà, di legami di Vita come interazioni profonde, giorni in cui ritrovarsi e trovare per poi cercare ancora. Giorni “Polliniani” di racconti che mi fanno entrare nell’anima di questa montagna, giorni in cui ho riempito me stesso per poter essere capace, adesso, di dare agli altri, ed è questo che mi piace del mestiere di guida. 
Alla fine ci siamo salutati e separati con tanti bei ricordi in più, perché sono stati sei giorni di montagna vera. Di montagna d’altri tempi! Sei giorni di entusiasmo, di sorrisi, di fatica, di sudore. Sei giorni di nebbia e pioggia sfiorata, sempre inseguiti da un cielo plumbeo carico di nuvole gonfie come vele. Sei giorni “Polliniani” trascorsi con persone straordinarie, forti e tenaci come la radice di pino loricato.

Sono stati giorni “Polliniani” di esperienze profonde condivise a volte inesprimibili, giorni vissuti fino alla radice dimenticandosi del tutto ed avere solo al proprio fianco il flebile alone di un sentimento pieno, lucente, chiaro e invisibile. 
Ad Armando, Ivano, Pia, Sandro, Sante e Simonetta auguro che il sentiero si apra e vi venga incontro, che il vento sia sempre alle vostre spalle. Che il sole possa brillare sempre caldo sul vostro volto e fino al prossimo incontro possa Dio tenervi sul palmo della sua mano.
Spero che abbiate trovato quello che cercavate, una montagna che è un’isola fuori dal mondo, una montagna senza tempo. Io non vi dimenticherò. Grazie per quello che lasciate dentro al mio cuore.
A presto… 


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