Dopo i boscaioli, i cacciatori ed i pastori che
salivano sulle montagne per lavoro o bisogno, oggi siamo noi escursionisti che
per diletto e passione saliamo sulle cime del Pollino come necessità di
scoprire ed esplorare quello che abbiamo dentro e di raccontare dopo ogni
salita quello che di misterioso e magico ci portiamo dentro nello zaino
dell’anima dopo la discesa. Perché in fondo anche noi, che del Pollino ne
abitiamo ogni piega, non finiamo mai di scoprirlo nell’eterna ed infinita
ricerca di scorgere qualche immagine che possa ricondurci alla nostra radice.
Molto spesso ciò che non conosciamo viene da noi
rifiutato, come potrebbe essere “il mondo della montagna” ma è solo penetrandolo
con l’esperienza che è possibile viverlo per accoglierne i sogni, le emozioni,
le paure , le gioie e i panorami mozzafiato resi ancora più preziosi dalla
fatica fatta per vederli.
Chi dice che l’avventura non esiste più, che tutto
è stato scoperto, che non ci sono più luoghi da esplorare, forse si sbaglia di
grosso. Sarebbe il caso di guardare dentro noi stessi, di ricercare quei sogni
che non riusciamo a far emergere per colpa di una società ormai impostata
sull’apparire piuttosto che sull’essere.
Quassù si respira un’atmosfera calma che penetra tutti
i sensi da far perdere la cognizione del tempo e riportarci ad una dimensione
spirituale che è viaggio nell’esistenza, in fondo le montagne sono belle solo se
sei capace di vederle davvero!
Oggi abbiamo camminato lungo i sentieri più
profondi della nostra anima risvegliando ciò che dorme e che in fondo è lo
scopo di ogni incontro. Oggi abbiamo imparato ad apprezzare la fatica e la
voglia di metterci alla prova attraverso la natura che ci educa a riconciliarci
con la nostra essenzialità.
Adesso siamo qui a parlare delle emozioni vissute e
dei ricordi che ci portiamo a casa. Sono frammenti, spezzoni di esistenza che
lentamente tornano alla memoria con l’aiuto delle fotografie e degli amici.
Resta dentro di noi l’immensità degli spazi che
sono quelli delle montagne del Pollino, montagne dove è facile cercare luce nel
cielo, un soffio di leggerezza, un attimo di pace da portare in fondo al nostro
grande silenzio e dove percepire la grandezza del nostro cammino terreno, di
chi veramente siamo e che non può essere spiegato a parole.
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