Capita che a volte bussino sotto forma di mille pensieri, di mille sensazioni. Ho bisogno di guardarli in faccia in mezzo alla Natura per combatterli ed al tempo stesso nutrirli. Per farlo ho bisogno di indossare la lucida follia di una certa solitudine e percorrere con consapevolezza luoghi al tempo stesso solitari, posti poco battuti dagli scorci inesprimibili.
Anche se all’inizio urlano e minacciano, dopo i primi passi sento che si acquietano, i miei demoni vogliono nutrirsi di silenzio, in questi momenti non vogliono incontrare gli uomini. I miei demoni mi accompagnano, a volte li vedo vagare tra grigie ossa di loricati. Altre volte vedo solo ombre. Avverto strani riti tra il nero fumo di tronchi carbonizzati!
Sulla cresta nord di Serra delle Ciavole i miei demoni mi riportano ai fondamenti della sopravvivenza, a situazioni che devo controllare con tutti i sensi, un oppio potente, cui non può fare a meno il mio Spirito, la mia Anima. Mi spremo fino al possibile a valutare ogni pericolo, ad essere prudente, mantenendomi in uno stato di allerta, tra sfasciumi di roccia e balzi precipiti, fessure nascoste da coltri di ginepri, massi ciclopici incastonati nel cuore della montagna come pelle tagliente. Questa cresta mi passa l’Anima come un incendio.
Sulla cima arrivano prima di me e poi non sanno più dove andare. Si burlano del mio passo claudicante mentre mi avvicino alla meta. Poi mi assecondano e diventano innocui quando abbraccio l’omino di sassi della vetta, come un amico, come un essere umano. Lo abbraccio, come se avesse un’Anima. Poi ci parlo, perché sulle cime ci sono delle presenze, si sentono voci, ma per averne coscienza bisogna essere soli.
Scendo dal contrafforte sud-est di Serra delle Ciavole, come spettri i pini si muovono incontro, mentre cavalli al pascolo sembrano non dare conto della mia presenza. L’acuto profumo della resina e le luci guizzanti mi fanno dimenticare per un attimo i miei demoni, ma la discesa su questo terreno è ancor più complicata della salita. I miei sensi restano in agguato. Gli scorci a cui assisto entrano solenni nel mio Cuore. Penetro il silenzio grandioso e possente del Grande Cimitero di Serra delle Ciavole. Qui è racchiusa tutta la Natura del Pollino. Mi fermo a fantasticare sul tronco di un loricato, tagliato chissà quante decine di anni prima e lasciato qui dal suo carnefice!
I miei demoni interiori sono le mie emozioni, i miei pensieri, le mie paure, i miei stati mentali, i miei ricordi che adesso si disperdono, come non mai, in questo immenso, come semi di pino. Senza le mie emozioni non potrei vivere, ho imparato a conviverci nutrendole poiché da demoni possono trasformarsi in bussole preziose necessarie per orientare il mio viaggio e proseguire, adesso più che mai, verso territori a me sconosciuti.
Col tempo, grazie alla montagna, ho imparato a conoscere i miei demoni. Non sono più così spaventosi come mi sembravano all’inizio. Grazie ai miei demoni sono riuscito a vivere la truce grandezza e le perdute solitudini del Pollino.
Mi godo ancora per poco questo viaggio nel Pollino, poi sarà Vita e continuerò ad assaporare ciò che riesco e riuscirò a conquistare giorno per giorno, perché solo accettando se stessi si potrà migliorare.
Credo che tanti altri, come me, avranno i propri demoni. Il problema di molti è che ignorano eternamente i loro demoni non riuscendo ad accettarli!
Credo che tanti altri, come me, avranno i propri demoni. Il problema di molti è che ignorano eternamente i loro demoni non riuscendo ad accettarli!
E’ sera quando nelle ultime luci, col Cuore gonfio di memorie, guardo da quassù la terra dei miei padri, ascolto la loro voce! I miei demoni sono domati! Oh Anima mia!
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