La montagna che freme, che urla nel vento, che respira, che si muove, la montagna che ti innalza, che ti fa stare bene, la montagna che cura, che ti affatica, la montagna che cambia colore, la montagna che cede, che risplende, la montagna nascosta, che parla muta, senza parole senza respiro, la montagna della purezza, dei posti nascosti, delle persone che resistono amandola e valorizzandola, la montagna come “embrione”, la montagna della preghiera che tocca profonda la nostra anima, la montagna dello stordimento e della felicità, la montagna del rifugio, della vetta, del rispetto, della bellezza, della paura, la montagna interiore, della motivazione, della riflessione, dell’amicizia, la montagna mistica, della paura e del timore, la montagna ostile, la montagna che attira, la montagna senza cima coperta dal bosco, la montagna cercata, conosciuta, la montagna come sentiero senza via d’uscita, la montagna del silenzio con la luna che ci tiene compagnia, la montagna che è la vita stessa.
Passi lenti in cui è facile perdersi in se stessi. Vivere è la meta. Ci muoviamo come le nuvole. Dalla notte dei tempi in questi luoghi la sostanza non cambia: momenti stupendi che dicono tante cose senza bisogno di parole. Ogni escursione è diversa, perché diversa è l’intima esperienza con cui la affronti. Diverse sono le condizioni uniche di questo giorno, di questo luogo, di questo istante. Mentre salgo tutto quello che non è a posto trova in me la giusta collocazione, queste esperienze rendono ricca la mia esistenza e soprattutto riescono a farmi abitare meglio con me stesso.
Il vissuto della montagna si deposita in me, strato dopo strato, per portarlo meglio dentro per il giusto tempo che mi è concesso di vivere.
Io la mia cima l’ho raggiunta da qualche anno, da quando sono arrivati i miei figli e con l’avanzare dell’età ho acquisito una maggiore maturità e sicurezza in me stesso. Da quando ho capito che non avevo più bisogno di sfide, di cimentarmi con cime dure, da quando all’istinto ho fatto prevalere la ragione e la coscienza. Ma continuerò ad avere sempre bisogno, fino a che il corpo me lo consente, di cimentarmi e forse meglio dire confrontarmi con la vastità, la fatica, la sete, la fame, la solitudine, la nebbia e la pioggia, il ghiaccio, la neve, la difficoltà, gli animali e le piante, con la bellezza e la paura, perché se smetto di vivere tutto ciò, se smetto di dialogare con me stesso, se smetto di intrecciare tutte queste emozioni diventerei incosciente ed è forse quello che sta accadendo all’umanità.
“Ti criticheranno sempre, parleranno male di te e sarà difficile che incontri qualcuno al quale tu possa piacere così come sei! Quindi vivi! Fai quello che ti dice il cuore, la vita è come un’opera di teatro, ma non ha anteprime di prova: canta, balla, ridi e vivi intensamente ogni giorno della tua vita prima che l’opera finisca priva di applausi!” (Charlie Chaplin)
Quello che fa di un uomo non è l’orgoglio ma la sua coerenza. La Vita non è nulla se noi non le diamo un senso.
Quello che fa di un uomo non è l’orgoglio ma la sua coerenza. La Vita non è nulla se noi non le diamo un senso.
Alcune foto appaiono per gentile concessione di Francesco Stuppello.
2 commenti:
Rileggo con piacere,ogni tanto, quella bellissima poesia di kipling If ,soprattutto in quei momenti di fficili della mia vita. Fallo anche tu vedrai dopo ti sentirai sicursmente piu' carico di energia. Ricorda sempre amco mio di non perdere mai l'autostima, in alcuni momenti sicuramente puo' vacillare,ma non perdela altrimenti sei finito. Lo ripeto spesso anche a mio figlio quando deve fare un esame o prendere una decisione.Ti auguro una buona estate.
Grazie amico mio, grazie di cuore! A presto e buona estate anche a te.
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