22 luglio 2014

Respiro con l'anima


Ad ogni passo le nostre orme vivono di attimi per poi essere cancellate dal tempo. Il vento fresco mitiga il caldo che arrossa la pelle e bagna di sudore i nostri corpi. Vorrei che questo un giorno fosse il mio angolo di paradiso affacciato verso orizzonti sconfinati colorati da immense foreste, valli profonde e denti rocciosi che spuntano come lame argentee dal Cuore della Terra.
 
Mi piacciono i discorsi affabili di un amico conosciuto da poco ma ho la sensazione di averlo conosciuto da
sempre, i suoi discorsi danno vita ad emozioni che hanno bisogno di uscire anche questo fa parte della magia della montagna, questa particolare scuola che insegna a donare, senza chiedere nulla in cambio perché la felicità dell’altro è anche la tua.
Siamo infinitamente piccoli mentre percorriamo il filo della cresta sud-est. Qui è facile perdersi nella bellezza maestosa di incontri fatati, tra aria e cielo questo infinito senso di libertà che mi porto nel cuore e nell’anima.
L’ultimo tratto si impenna in un inno alla salita, superiamo questa impalcatura salutando l’ultimo loricato della cresta, poi gli ultimi passi sul pianoro di alta quota, mi sento buono, dimentico le miserie terrene infinitamente grato per questo bene interiore che vivo.
Sulla cima alcuni gheppi ci fanno festa, io vengo rapito da dolcissimi ricordi come se le pietre, i loricati ed il misterioso silenzio che regna in questo luogo possano toccarmi il cuore e risalire, spandendosi lungo il mio corpo ed ossigenarlo in ogni fibra.
Sono molto affezionato alla Serra delle Ciavole perché questa montagna è bella per ciò che sento, per ciò che suscita dentro di me che per la sua estetica.
Mi volto indietro sull’orlo della cresta sommitale tra sfasciumi di rocce in bilico innervate di luce, guardo il volto del mio amico, è felice come colui che approda in un mondo nuovo che mai avrebbe immaginato di scoprire. Siamo pieni di gioia, di quella gioia che raddoppia quando la si condivide.
Ci attardiamo nelle ultime luci della sera in un’atmosfera solenne, il suono dei campanacci ci accompagna lungo la discesa verso il Piano di Toscano, il giorno è volato via intenso e pieno, intorno l’abbraccio dei monti ed una promessa colma di Amore, una promessa fatta ad un pino che da oggi porta un nome. E’ inutile negarlo, solo ciò che si vive intensamente può diventare parte di noi.

Un giorno, quando le forze fisiche verranno meno, spero che sentirò ancora urlare il vento lungo questi pendii, udire ancora il richiamo dei gheppi, il sudore, le lacrime, la gioia, il bianco delle rocce, di vedere ancora i miei passi in un istante, di poter accarezzare da vicino ancora le nuvole ed il sole, ammirare i paesi al di sopra delle cime, spero ancora di sorridere e non avere la forza di parlare, ancora un sogno, un’emozione, una nuvola, ancora un alito di vento che mi sfiora, ancora l’eco dei miei passi nella sera… respiro con l’anima.

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Ricordo la prima volta dei miei figli su serra delle ciavole : pietre che rotolavano giu' dalla vetta con la speranza di colpire almeno una mucca che pascolava nella parte bassa della montagna. Allora erano molto piccolli e a distanza di anni provo tanta emozione nel ricordare l'episodio. Un abbraccio a presto.

Nuwanda ha detto...

I ricordi sono semi che servono per dare vita ad altra vita. Sulla cima di Serra delle Ciavole anche io mi sono abbandonato ai ricordi, giorni sempre nuovi e diversi, crocevia di sangue e Cuore. Un caro abbraccio anche a te e grazie del tuo commento.A presto.
Nuwanda

Anonimo ha detto...

complimenti, foto stupende del vero Pollino, posti visti e rivisti

Nuwanda ha detto...

Grazie dei complimenti e della tua gentile visita. A presto

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