25 settembre 2013

Corteccia d'autunno



L’autunno arriva fresco, abbraccia e contorna di netto tutte le cose. Lo si sente nell’aria, dal balcone al mattino, sulle guance e tra i capelli. L’autunno nel bosco ha un sapore umido e fresco, porta con se il suono degli alberi che si dondolano al vento, quello dei frutti che cadono e spandono i semi pronti per dare vita a nuova vita.
Le ragnatele brillano al sole mentre il rosso delle bacche di rosa canina si contrasta con il nero delle more che davanti a me aspettano di essere gustate. Tocco le cortecce degli alberi ognuna diversa dalle altre come la pelle degli uomini e nel tempo che fugge tra il pianto ed il sorriso, tra un sogno e un desiderio non ci soffermiamo mai a pensare che come gli alberi anche noi esseri umani siamo tutti uniti dallo stesso cielo.
In questo mondo che di umano non promette nulla di buono siamo distratti dalle apparenze del vivere quotidiano tanto da non accorgerci di essere avvolti dalla meraviglia e dall’immensità di fronte alla quale tutte le diversità si annullano.
Anche la vita degli uomini fatta di cambiamenti e di svolte ha il suo autunno. Ma non tutti sono pronti ad accogliere questa nuova stagione della loro esistenza, non tutti gli uomini sono pronti a viverla fino in fondo, ad elaborarla: può essere un amore che finisce, una persona cara che amiamo e che se ne va per sempre, una nuova consapevolezza che filtra in noi come luce tra i rami permettendoci di vedere o vivere le cose con uno sguardo nuovo rispetto a prima.

Trovo un posto riparato, un angolo di quiete. Non posso che fermarmi e contemplare la meritata pace.   

3 commenti:

Anonimo ha detto...

Oggi, sono stato a morano per organizzare i 18 anni di mio figlio, osservavo come tutto e' ancora vivo, pieno di luce , anche se siamo in autunno. Osservavo la bellezza dei nostri monti,las luce che emanavano con il sole al tramonto,tutto era stupendo. E in questo mondo, dove pare che sia piu'importante apparire che essere ,iocombatto per far capire ai miei figli che ci sono bellezze piu'grandi di un cellulare ultima generazione.

Nuwanda ha detto...

Dalle mie parti non conta ciò che hai dentro, ma ciò che vedono gli altri. E il guaio è che gli altri spesso non sanno guardare oltre… Così siamo condannati a sentirci ammirati per la confezione e non per il regalo che conserviamo nel profondo, a sentirci amati per i sorrisi che sappiamo mostrare e non per le lacrime che nascondiamo, a sentirci importanti per la nostra forza anziché per quella che molti chiamano debolezza ma per noi ha un altro nome, noi la chiamiamo sensibilità e la custodiamo tramandandola anche ai nostri figli con la speranza di riuscirci ehehehe. Anche se devo ammettere che ha volte la sensibilità può essere un'arma a doppio taglio. Ma è meglio scegliere sempre un sentiero che sale che un altro che scende. Meglio la salita, sempre. Grazie di avermi fatto visita. Un abbraccio. A presto.

Nuwanda ha detto...

* a volte :-) , perdonatemi per il grossolano errore. :-)

Posta un commento