13 settembre 2013

Caro Walter ti scrivo...



Quante volte ho sognato ripercorrendo con lo sguardo le fotografie delle pareti che ti hanno visto protagonista di imprese alpinistiche irripetibili ed ineguagliabili ed ho sempre pensato a cosa si prova su quelle verticalità assolute affrontate con mezzi e attrezzature rudimentali e l’abbigliamento, oggi diremmo, “inadeguato” di quei tempi.  
Così facendo, caro Walter, ci hai dimostrato che si può affrontare la montagna ad armi pari solo per amore testardo, per la purezza con cui deve essere vissuta, per il rispetto che si deve provare di essa soprattutto quando la si vive in solitudine, un modo quest’ultimo di vedere introspettivamente anche se stessi, un mezzo per trascendere e poter essere rapiti dalla Bellezza e dall’Amore per la Vita.
Bellezza ed Amore termini ormai sconosciuti a questa società odierna ipertecnologica e consumistica che ha smarrito il lento incedere delle stagioni, inchinandosi al dio denaro ed ha eretto la dea apparenza come modello da seguire, rendendo il genere umano e soprattutto le giovani generazioni più deboli e più fragili alle tempeste della Vita. 
Caro Walter sono passati solo due anni dalla tua scomparsa ma io non ti dimentico. Nel corridoio della casa dove vivo tengo appesa una tua foto che ti vede sorridente con i capelli bianchi. 
La tengo lì  per ricordare ai miei figli, un domani che volessero cimentarsi con le altezze che “nessuna montagna vale la vita di un uomo” e per ispirare oggi in questi due bambini sogni di imprese dure e pure, di onestà e correttezza, di rispetto ed amore per la Verità.
Quanto ci manca oggi quell’Italia vera, sincera, coraggiosa, audace, nobile che tu hai rappresentato con la tua integrità di uomo senza compromessi, quanto ci manca il tuo esempio di italiano che ha saputo insegnarci il rispetto della natura, la purezza d’animo e soprattutto la voglia di Verità, quella Verità di cui oggi più che mai il nostro Paese ha bisogno.
In un'Italia che olezza di zoccole e miserabili malfattori, di irresponsabili e sanguisughe, di beoni e mandrilli, corruttori, giullari, di gente con la schiena curva e di politicanti ladri, in questa Italia asservita che ha perso la dignità ed anche la vergogna, oggi più che mai dovremmo fare riferimento alle tue imprese che riuscirono ad abbattere steccati ideologici ed interessi di bottega tipici di questo tempo. Sicuramente avrai avuto anche i tuoi difetti ma rappresenti l’Italia migliore. 
Gli uomini sinceri sono quelli più scomodi e per questo vanno allontanati e isolati dai più. Ma ciò non ci deve impedire di lottare, di vivere ed amare, proprio come ci hai insegnato tu, con la tua dirittezza morale ormai rara ai giorni nostri.
Spero che questa mia lettera imbucata in questo blog possa farti conoscere ai più giovani, a tutti quei giovani che si vogliono documentare. D’altronde gli amori tardivi sono quelli che poi diventano i migliori.
Ciao Walter, uomo dal cuore pulito. Grazie. Continuerò a modo mio e molto modestamente sulle tracce che tra i libri e le fotografie mi hai lasciato. 
I miei maestri sono stati Hemingway, Jack London, Defoe, Melville, ai quali devo dire grazie se non ho paura di invecchiare. La loro avventura è stata la mia. Anche se oggi è una parola abusata. Chi sta veramente solo? C’ è sempre un telefono satellitare per gridare e chiedere aiuto. Dal mare, dalla montagna, dal deserto, dalla gola del vulcano. Devi stare solo con i tuoi mezzi, con le tue incertezze, per scoprire il tuo carattere, senza possibilità di aggrapparti a qualcosa o a qualcuno. La solitudine è angosciosa, ma è un percorso, acutizza le sensibilità, ti forza a cercare in te stesso la soluzione. Devi essere onesto, guadagnarti i tuoi saperi, costruirti con la prudenza e l’ esperienza. La scimmia si è staccata dall’ albero per curiosità. Lasciate il cellulare a casa e andate nel bosco. Io non avevo nulla, ho fatto il giramondo per proseguire l’ alpinismo, psicologicamente è stata un’ esperienza di vita. Ho cercato le risposte, non credo alla fortuna, un uomo è quello che vuole essere. Anche se oggi è difficile, soprattutto per i giovani, perché gli hanno tolto il futuro da sotto i piedi”.
                                                                                                                                        Walter Bonatti

Foto: fonte internet

2 commenti:

ppsy55 ha detto...

e grazie anche a te per questo articolo speciale!
peppe de michele

Nuwanda ha detto...

Ciao Peppe. Grazie di avermi fatto visita.

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