8 maggio 2016

Freddo anomalo sulle faggete del Pollino



Sul Pollino, dopo la neve, persiste il freddo “fuori stagione” alle quote più alte.
Questa situazione sta provocando serie conseguenze sulla natura, in particolare sulle foreste maestose di faggi.
Guardando la catena del Massiccio del Pollino, si nota, con chiarezza, una fascia marrone scuro come se gli alberi fossero vestiti con i colori dell’autunno. Sono le foglie che il freddo ha “bruciato”. Dopo l’intenso caldo dell’ultima decade di aprile le foglie nate rapidamente stavano colorando di verde i boschi. La fascia interessata da questo colpo di coda invernale è quella della faggeta altomontana “fredda” o faggeta a campanula che vegeta al di sopra dei 1400-1500 m.s.l.m. .
Sicuramente la natura saprà recuperare i suoi stessi “sbalzi d’umore”, anche se credo che i faggi porteranno le loro cicatrici per tutta l’estate in quando le foglie seccate non potranno più rinascere. Per i faggi nessun problema per le foglie purtroppo si, vorrà dire che avremo un po’ meno ombra rispetto alla scorsa estate, visto che quella che sta per arrivare si preannuncia caldissima. Le faggete del Pollino sapranno comunque dare tanta frescura a chi vorrà sottrarsi dalla calura estiva delle città.
Il faggio, sicuramente l’albero simbolo della natura appenninica, è stato studiato da scienziati dendrologi (dendron è il nome greco antico di pianta) convalidando che possono arrivare fino a 400-500 anni di vita e che tra le novità è stato scoperto che il caldo ne abbrevia la vita, mentre il freddo l’allunga. Insomma, che gli alberi più grandi non fossero anche i più vecchi era noto già da tempo agli studiosi, ma che il freddo facesse bene agli alberi, tanto da aiutarli ad essere più longevi, non era noto, o almeno non era stato ancora provato. Infatti se fa più caldo la longevità diminuisce di 23 anni ogni grado in più e che gli alberi più vecchi sono quelli che vivono in condizioni più dure. 
I bizzarri cambiamenti climatici degli ultimi anni stanno provocando impatti ambientali con sfaccettature diverse, infatti mentre sulle Alpi il riscaldamento produce un’accelerazione della crescita con una minore longevità della pianta, sugli Appennini, invece, gli stress idrici potrebbero portare a una morte precoce degli alberi vetusti.

2 commenti:

Pollinofantastico ha detto...

Ieri(7 maggio)salendo sul Pollinello da Sud ho riscontrato la stessa cosa e sono giunto alle tue stesse conclusioni.Davvero un anno così anomalo non mi era mai capitato.Un abbraccio

Nuwanda ha detto...

Molto anomalo! Un abbraccio a te Giuseppe e grazie della tua visita!

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