15 aprile 2015

Sogni, nuvole e... montagne


Sono nato a pochi passi dai monti, quelli del Massiccio del Pollino e delle sue dorsali, tanto che è come se fossero parte di me, come se avessi una seconda pelle oppure un terzo polmone o un doppio cuore tanto da soffrire per le ferite che negli anni sono state inferte loro: incendi, tagli incontrollati, sbancamenti hanno indebolito la nostra identità ed impoverito il territorio di bellezza e paesaggio. Purtroppo molti ignorano di abitare sopra una grande ricchezza, non conoscendola ci passano sopra con ruspe, camion e cemento.
Eppure ogni qual volta salgo sui monti del Massiccio del Pollino mi “approprio” intimamente di panorami mozzafiato, di silenzio, di pace, torno carico di sogni, di speranze, di buoni propositi e polmoni pieni di nuvole velate. E quando tutto ciò lo si vive con amici, il legame ne esce ancora più rafforzato, vivo e vivificante. La montagna è un luogo dove plasmiamo altre vite, le attraversiamo per trovare ancora di più una nuova condizione di pienezza vitale, istanti unici la cui sublime grandezza penetra tutti i sensi.
Salire su una montagna è un’esperienza intima, non riproducibile e per questo preziosa. E’ un incontro con se stessi e con l’ambiente che ci circonda e ci ospita. Un affacciarsi per guardare dentro di sé dove sgorgano sogni dal profondo che a volte non riescono ad emergere.
Ci attardiamo come corpi estranei lungo l’erto versante meridionale di Celsa Bianca, in punta di piedi ci muoviamo come pulci su una gigantesca creatura. Più saliamo e più ci accorgiamo di scendere dentro, la mia mente è libera di pensieri, i miei muscoli sono pieni di acido lattico, soffro, ma salgo concentrato su me stesso.
Questa lentezza suscita in me un groviglio di sofferenza e bellezza, di desiderio ed emozioni, bramo la cima come rifugio e contemplazione, passo dopo passo, sforzo dopo sforzo, tra lancinanti battiti di cuore mi perdo in questo indefinito.
Ad un tratto sento il bisogno di riprendere fiato anche per godere della luce che illumina questo insieme, questo celeste immenso aperto in me… non ho bisogno di niente. Nei profumi che inebriano fino al midollo mi ricordo dei pomeriggi della mia infanzia, quando davo forma alle nuvole prima che si disperdessero nell’aria.
Poi guardo su: “per raggiungere la cima devo prima superare me stesso!” penso.
Dopo il breve riposo ritrovo la voglia e la forza di risalire a sperimentare il mio io più profondo, a guadagnare qualcosa di inestimabile da portare per sempre con me.
Usciamo in cima ed una felicità ed un appagamento invadono i nostri sguardi carichi di fatica. Mangiamo, sedendoci su un grosso masso affiorante dalla spessa coltre di neve, sorseggiando tè conversiamo e sogniamo, è un’atmosfera d’incanto perché questo luogo è capace di rendere più consapevole il nostro cammino. Questa è l’essenza della montagna: un sentimento che si sente dentro e si impiglia nell’anima e non importa le vette salite o le difficoltà superate, ciò che è fondamentale sono tutte le emozioni che riescono a penetrare le nostre corazze.
Scendiamo in un mutare di luci ed ombre, ognuno perso nelle sue valli interiori lungo intimi sentieri, in un mare di pieghe pervase da profumi ed atmosfere diverse, un mondo altro rispetto alla nostra frenetica quotidianità per certi aspetti difficile da percepire e da comprendere.
Continuo a vivere a pochi passi dai monti, nelle pieghe pulsanti del Massiccio del Pollino, ed ogni volta che li guardo sorrido con loro, con i loro tramonti, le loro foreste impenetrabili, le vertiginose pareti, il colore bianco delle nevi e quello argenteo delle rocce, ogni volta mi rendo conto di essere un debole battito nel breve tratto del tempo e dello spazio che mi circonda, un battito intenso che accompagna ricordi e nostalgie e mescola insieme la mia anima e la mia carne.

2 commenti:

Marcello Cavaliere. ha detto...

COMPLIMENTI A TUTTI VOI E SPERIAMO CHE QUESTA GRANDE RICVHEZZA DEL PARCO CHE ABBIAMO SEMPRE AVUTO NEL 2015 CI PORTERà TANTI TURISTI CHE SONO LA RISORSA PIù IMPORTANTE CHE CI VUOLE PER MIGLIORARE TUTTI INSIEME

Nuwanda ha detto...

Grazie Marcello! Speriamo bene...
Un caro abbraccio

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