30 aprile 2013

Alberi ed amici


C’è un filo sottile che tiene unite le nostre Vite. Me ne accorgo ogni volta che percorro con la memoria vecchi momenti del passato pensando agli amici persi e mai più incontrati. Ma è grazie a questo filo che a volte riannodandolo ci si ritrova per condividere insieme semplici momenti e per “fare il punto della situazione” sulle nostre Vite.
Ed è ancora più bello e sincero quando questi momenti vengono vissuti e divisi attraverso il profumo ed il colore del vino, attraverso il sapore della salsiccia, della frittata di asparagi e del pane fresco, ciò contribuisce ad accendere ancora di più il desiderio della Vita stessa ed a catturare sogni, emozioni, gioie ma anche paure per i nostri figli, per il loro futuro.
E’ bello ritrovarsi con vecchi amici, fargli scoprire angoli e paesaggi nascosti, ai più non conosciuti per il semplice fatto che proprio per essere così alla portata di mano non ci si accorge di quanto nella loro semplicità siano belli.

Così alterniamo chiacchiere a lunghi momenti di silenzio, poi ci fermiamo scattando delle foto. Saliamo lungo le pendici boscose del versante occidentale del Timpone di Viggianello. Nella neve che sprofonda siamo circondati da alberi altissimi i cui rami come braccia si protendono verso il cielo.
Gli alberi mi hanno fatto pensare alle parole di un pastore di Viggianello che molti anni fa nel corso di una delle mie prime solitarie mi disse: “ricordati che gli amici tuoi in montagna sono gli alberi”. Non mi diedi una spiegazione a quelle sue parole. Forse vedendomi da solo si preoccupò dandomi a modo suo delle raccomandazioni che non compresi, ero pur sempre un giovane ragazzo di tredici o quindici anni al massimo! Fatto sta che col tempo, in molti anni di passeggiate e scalate anche impegnative, ho compreso le parole del saggio e vecchio pastore.
Gli alberi ti danno riparo dalla calura del sole nelle giornate calde, non sono mai avari di un abbraccio, stanno lì fermi e sempre pronti a sorreggerti quando durante un’impegnativa salita cerchi di riprendere fiato per poi ripartire. Gli alberi in caso di emergenza ti forniscono legna per accendere un fuoco, le foglie per un comodo giaciglio. Perché gli alberi come noi respirano, si nutrono, sentono, emettono suoni nel silenzio e col vento si accarezzano e cantano.
Passando per il grande pino loricato, secco ormai da moltissimi anni, pian piano ci siamo conquistati la cima. Con meraviglia abbiamo ammirato questo vecchio albero che resiste alle tempeste ed agli inverni della vita. Anche in questo gli alberi ci infondono coraggio nel non abbatterci alle prime difficoltà della vita, ma resistere e superarle con decisione.
Ogni passo è scoperta, ogni passo è meraviglia. E quando la fatica sembra prendere il sopravvento, il paesaggio cambia a catturare il cuore. Anche le rocce, mute testimoni di tempi antichissimi, a modo loro riescono a parlarci attraverso la restituzione di fossili inglobati al loro interno, durante il processo di sedimentazione di organismi viventi avvenuto in milioni di anni. E’ emozionante riuscire a leggere la superficie di una roccia ed in questo Josef è un grande maestro, riesce a decifrarne il linguaggio andando oltre…
Sulla cima siamo stati rapiti dal blu del cielo, dall’universo circolare di montagne di ogni forma e dimensione, di altopiani verdi ed ondulati, di valloni profondi, di case, di paesaggi vicino e lontani che abitano ed abitiamo insieme. Mangiamo qualcosa dividendoci un po’ di cibo, in questo  ritrovo qualcosa di veramente umano che abbiamo perduto.
Su questa cima oggi abbiamo afferrato un sogno, consapevoli che dietro ad ogni cima c’è né un’altra ancora più alta e dietro un’altra ancora ed un’altra. E chissà forse sulla vera vetta non ci arriveremo mai o forse non esiste nemmeno una vetta. Ma è bello anche così perché l’importante nella Vita è cercare. Guardare avanti e salire per cercare se stessi e trovarsi poi lassù nascosti nell’abisso dentro di noi.
Costruiamo la nostra identità con le persone incontrate, i paesaggi rimasti negli occhi, con le emozioni delle nostre avventure… a presto amici miei, siate come gli alberi.
Alcune foto appaiono per gentile concessione di: Tony Barletta, Cinzia Carlomagno e Josef Rota

2 commenti:

Pollinofantastico ha detto...

E' sempre bello leggerti,un vero e proprio toccasana,un momento di vera riflessione sulle numerose chiavi di lettura che si possono dare ad una escursione in montagna.
Un abbraccio

Nuwanda ha detto...

Grazie Giuseppe, un caro abbraccio. A presto

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