29 giugno 2011

Nel Cuore degli Uomini Buoni

Ritorno a sentire ed a percepire i profumi ed i colori di una volta percorrendo questa arteria di sangue che poi non è altro che il mio fluido vitale che mi guida e mi conduce là dove voglio andare. Non è la Terra Promessa che cerco, la mia Patria è nel mio Cuore.
Nella solitaria bellezza di questi luoghi fiabeschi ogni passo è un continuo rinnovarsi, ogni palpito interiore ed ogni ansimare di fatica è un’ascesa verso l’infinito. La Montagna ha la capacità di liberare la Verità degli Esseri, in questi luoghi gli Uomini Buoni ritrovano la capacità di guardarsi dentro. E credo che dentro di noi non ci sono strade per comode scampagnate, ma solo sentieri aspri da salire in compagnia del vento, della fatica e del silenzio. Cammini, sali, scendi, ancora di nuovo e poi ancora fino a quando sei lì, sul limite e ti sporgi per vedere oltre e non trovi altro che te stesso, così quella che pensavi fosse una sfida contro il tempo e la fatica altro non è che la ricerca dell’Io perduto.
I miei amici più volte hanno perso lo sguardo verso l’orizzonte, là dove la foresta sfiora il cielo, incantati da faggete, da pianori erbosi, fioriture e bestiame al pascolo, fino a meravigliarsi forse con un po’ di imbarazzo o soggezione di fronte ai Patriarchi misteriosi, vetusti monumenti di una toccante bellezza, cruda come la pietra, vivi.


Ognuno ad un certo punto ha percorso a modo suo il proprio sentiero, perché la Montagna, come la vita è un cammino personale. Un cammino a volte lento e faticoso, a volte dolce e meditato, perché la Montagna è il paese dell’uomo che non ha fretta. Un cammino che ci ha ricondotto alla fine solo a noi stessi, ai nostri istinti, alle nostre paure primordiali.


In questo cammino credo che il Cuore degli Uomini Buoni vi ha trovato il proprio cielo, così è stato per me molti anni fa, per questo da molti anni ormai vi torno, con passo sempre più lento, con lo zaino degli anni sempre più pesante, ma con il Cuore e la curiosità di un Bambino la cui Anima è quella del vento che fa frusciare i prati di alta quota…

2 commenti:

gius.ante ha detto...

Bel testo e belle foto. Bravo!

Anonimo ha detto...

...Racchiudi come sempre il percepire unico dell’andare e commentarti è sempre un cercare nel “trovato” nel senso che hai già detto tutto tu !!!! penso che questo sia il nostro destino, solcare quell’”arterie”, e fluire nel loro cammino, che sia arduo o fantasticamente colorato dei pensieri dei nostri sogni !!!

magari la prossima volta nel tuo zaino ci sarà qualcos’altro oltre alla pesantezza degli anni ……
e farà moolto moooooooooolto più casino…..
un bacio grande grande a Miky e Cesira

a presto

Imma

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