25 agosto 2017

Oltre l'invisibile...


Il caro, vecchio gigante della sud di Serra di Crispo se ne sta curvo, logorato e scheletrito dal tempo. Ogni anno che passa si piega sempre di più ma la sua scultura naturale, grazie alla resina, rimane immortale da chissà quante centinaia di anni. Al crepuscolo la brezza serale si infila tra i suoi rami, crea mulinelli vorticosi tra gli incavi e le radici affioranti, accende una musica strana che attira e rapisce il pensiero. 
Il sole calando mi regala attimi di serenità prima di scomparire nel profondo silenzio della notte. Gli accordi della Natura toccano le parti più intime e più belle della mia Anima. 
In questi momenti è facile cogliere l’essenza intima del Pollino, fondersi con essa, in questa luce ed in questi colori che amplificano la Verità e sono brividi. Il mondo, gli uomini, la Vita, da qui tutto è diverso e sincero. 
Sono dentro ad ogni energia che sento sprigionarsi attorno a me. Nel filo d’erba che si ribella al vento, nel legno dei loricati ora vivo ora morto, dentro i rami che vorrebbero abbracciarmi e portarmi con loro, nelle coltri di ginepro che nascondono cinguettii, nelle rocce mute che mi scrutano, nelle radici che parlano, nell’orizzonte che si spalanca davanti a me profondissimo e carico di speranza. 
L’eternità e la luce immensa si fondono in una magia di colori e di emozioni.
Un paesaggio fatto di profondi silenzi che arrivano al cuore. Quanta bellezza a portata di mano che riporta in Vita le mie parti più belle e mi cura senza paura alcuna! Penso alle persone che amo e mi muove tutto dentro facendomi amare la Vita! 
Ricordi, momenti, voci di persone che mi porto dentro. In questo mare verticale ritrovo la gioia di ascoltare le voci di chi amo e di chi mi sta accanto, ma anche di ricordare le voci di chi un tempo mi parlava ed ora non c'è più. 
Nella solitaria bellezza di questi luoghi fiabeschi ogni passo è un continuo rinnovarsi, ogni palpito interiore ed ogni ansimare di fatica è un’ascesa verso l’infinito. Questa avventura riassume la Vita: bellezza, terrore e conoscenza. Provo uno strano brivido di piacere selvaggio.
La sera cala velocemente e con essa anche la temperatura. Il cielo è un panno luccicante di stelle, ci osservano silenziose e ci fanno compagnia, la Via Lattea sopra le nostre teste mi dà la giusta misura del nostro essere nulla nell’immensità. E’ un’esperienza intensa. Sono momenti rari difficili da spiegarsi. Mi rendo conto che intorno a me qualcosa vive, palpita in una dimensione sconosciuta. 
Poi ci abbandoniamo alla stanchezza ed al sonno lasciandoci cullare dalla montagna. La notte passa tranquilla nel freddo che si fa sempre più pungente fino a toccare i 5 °C. La tenda pare un nido posto in un luogo senza tempo fatto di assoluta libertà. Ci prepariamo all’alba. 
Nell’aria frizzante del limpido mattino c’è uno spazio senza fine dalla cresta Sud di Serra di Crispo e quando, all’improvviso, il sole sbuca all’orizzonte il mio Cuore non trattiene nulla, le mie emozioni sono oltre il punto di non ritorno. Piano piano, magicamente, il sole sommerge la montagna di una leggera luce dorata. Vorrei che questo momento durasse all’infinito per l’incredibile calma e tranquillità interiore che provo vivendo questo istante superbo di grandezza e forza. 
Durante questi due giorni abbiamo assaporato il senso d’infinito di una bellezza che non ci appartiene e che fortunatamente non possiamo afferrare, ma solo distillarla negli occhi e con essa riempirci il Cuore. 
Ritorniamo carichi di presenze tangibili nel Cuore, vibrazioni intime di chi si è seduto sul bordo di un orizzonte a guardare il mondo con il sentimento del sublime! Sazi di montagne “Polliniane” ora ci appaiono nuovi orizzonti. Non serve a nulla conoscere tanta gente e le grandi città del mondo se restiamo ignoti a noi stessi!
 

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