24 luglio 2009

Stagioni…

Ritornare in certi luoghi, rivivere con la mente e con il cuore certi istanti e certe situazioni, mi ha creato sempre uno strano effetto. Certi luoghi hanno la forza di farti mettere sulla bilancia la tua vita, di farti mettere i pesi e misurare il tuo vissuto. Da una parte il vissuto di un tempo, dall’altra quello di oggi, del presente. Da una parte le paure, le discese interiori, le sconfitte e le indifferenze. Dall’altra il coraggio, le risalite, le vittorie, gli amori.
Ho sentito forte questo gioco di pesi e contrappesi mentre camminavo lungo il sentiero dei pellegrini cerchiaresi, con i miei passi che muovevano le pietre e la polvere, con il sudore che ruscellava su tutto il mio corpo. Ho sentito forte questo equilibrio di emozioni mentre tracciavo la segnatura del sentiero. Il rosso vivo del colore penetrava nelle increspature della roccia, mentre stavo attento a non fare sbavature, non sempre riuscendoci nonostante i preziosi ed utili consigli di Pio.
La luce calda filtrata dagli alberi creava un’atmosfera dolce e piacevole. Scendiamo. Ho ripensato a qualche anno fa, quando con Salvatore percorremmo per la prima volta questo sentiero. Ho meditato sulle situazioni di quel tempo: alle tempeste del cuore, ai nostri vuoti dell’anima, alle incognite che la vita ci avrebbe ancora riservato. Se ancora con gli anni avremmo continuato a bagnare la nostra amicizia dello stesso sudore, vivendo dello stesso sentimento che ci ha fatto conoscere: la montagna. Assorto in questo pensiero un profumo intenso e aromatico mi ha rapito, una miriade di farfalle ruotando attorno a splendidi fiori creavano un’intermittenza di colori straordinari. Che sia questo il loro rifugio notturno? Pensai. Imma, ha cercato di catturarne una, ma nell’attimo che stava per acciuffarla il leggero insetto con uno scatto si è levato dalla presa lasciando le sue dita coperte da un leggero strato di polvere pigmentata. Pare sia la “polvere delle fate”. Di sicuro è fatato il sentimento che ho visto in questi mesi negli occhi di mio “fratello” Salvatore, uno sguardo diverso da quello di alcuni anni fa mentre percorrevamo lo stesso sentiero, vivendo le stesse emozioni.
Come la natura anche la nostra vita vive di stagioni. Durante l’estate ci sentiamo forti, la nostra corteccia è inattaccabile dagli assalti dei parassiti, rami vigorosi di foglie si distendono nell’azzurro del cielo a cercare la luce. Poi, in autunno, i rami possenti lasciano andare le foglie, si staccano ad una ad una nel turbinio dei venti, abbandonando per sempre ciò da cui erano nate. Ecco allora che ci sentiamo vulnerabili. Chissà se sapremo superare questo momento di distacco. D’inverno la neve copre ogni cosa, ci lasciamo andare al freddo e al buio senza riuscire a scorgere nessuna possibilità di rinascita. I dubbi ci assalgono. Invece la rinascita è lì, in quella neve che protegge e preserva ciò che da qui a pochi mesi rinascerà con nuovo vigore. In questo alternarsi di stagioni l’albero della nostra vita disperde i semi dei ricordi. Essi danno vita ad altra vita. Basta credere di essere ancora in cammino, di percorrere il sentiero più importante e difficile: la vita, attorno alla quale “ruotano” le passioni tutte: l’amicizia, il dolore, la gioia, la vita stessa, la morte e quel desiderio che non si esaurisce mai nella conquista, quel desiderio chiamato AMORE…
Le foto di questo post appaiono per gentile concessione della cara amica Imma Camodeca

4 commenti:

Indio ha detto...

Anche da me esiste un sentiero dei pellegrini (madonna di pollino)e quando lo percorro provo sempre una forte nostalgia, che è quella che ci lega a questa terra che fu dei nostri padri e dei nostri nonni ed è pregna del loro vissuto..
Un saluto, l'Indio

Anonimo ha detto...

… “ era polvere di fate “ era sospiro di gioia …era tutto quello che i nostri occhi avrebbero voluto vedere…
per me era solo conferma d’un brivido lungo quanto il desiderio che ho d’aver accanto l’uomo che m’ha donato vita ,
lui, mia stessa vita ...
Ho respirato il suo profumo in un cammino di silenziosa preghiera,
ed ad ogni passo non ho desiderato altro che la sua felicità…
...E quando arriverà l’inverno lo custodirò in un abbraccio intenso che non sciupi la sua essenza,
ed ogni giorno,
e per ogni giorno che avrò vita,
ringrazierò l’Eterno del suo sorriso ………

Grazie!!!mio caro “COGNATO”
Imma

Turi ha detto...

Beh....
"non smetterò mai di ringraziarti per essermi stato accanto...non smetterò mai di ringraziarti per aver condiviso assieme a me, gioe e dolori....non smetterò mai di ringraziarti per avermi insegnato ed insegnarmi tutora, il lento cammino della montagna...il cammino della vita".
Grazie Fratello

Pollinofantastico ha detto...

Un sentito grazie delle tue riflessioni nel mio blog.
E' come dici tu,a volte la vita ti porta a percorrere sentieri difficili e a fermarti solo con te stesso in un profondo esame introspettivo cercando di capire quali direzioni prendere e quali ostacoli superare e vincere.
Un caro saluto

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